Sono ormai quasi vent’anni che mi interesso di bioetica anche se non ho fatto nessun corso specifico fatta eccezione per un esame nel corso di Scienze Religiose presso l’ISSR di Novara.
Il mio è un approccio da credente ed anzi è stata la fede in Cristo e l’appartenenza alla Chiesa Cattolica unitamente alla esperienza medica quotidiana che mi hanno avvicinato alle tematiche.
Vi consegno questa breve riflessione che mi è nata leggendo i contributi vostri sul blog.
Si parla molto e giustamente di pandemia e di fine vita. Siamo ormai oltre il mezzo del cammin di nostra vita ed è naturale che si sia sensibili al problema che è reale. A questo problema è strettamente legato però quello dell’inizio vita ed in particolare l’inverno demografico.
La mia posizione sull’aborto è chiara però non condanno nessuno , ci mancherebbe , rifletto solo sulla nostra comune cultura di paura e in qualche caso di chiusura verso la nuova vita.
Vorrei solo che accanto ai problemi gravi attuali riflettessimo sulla vita nascente con i problemi che pone e quando si parla del fine vita e dell’invecchiamento lo facessimo con un occhio privilegiato verso l’assistenza domiciliare e la condizione nelle RSA.