Sabato scorso, 12 febbraio 2022, in occasione della “Giornata del Malato”, organizzato dall’Associazione Medici Cattolici e con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Novara si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore un convegno sul tema: “Malattia e Consolazione nell’era della Medicina Digitale”.
Il convegno si è svolto in un’ottica interdisciplinare, era rivolto a tutti gli operatori nell’ambito della Medicina della Salute ed ha visto la partecipazione di quasi tutte le componenti delle varie équipe terapeutiche che lavorano sia in ambito di medicina d’urgenza (anestesisti rianimatori) che nelle patologie di routine sia nelle varie strutture che sul territorio (medici di base e specialisti, psicologi, psichiatri, infermieri, fisioterapisti, bioeticisti).
Ogni specialista ha portato le proprie conoscenze e la propria esperienza lavorativa sia riguardo al normale impegno professionale che per quanto riguarda in particolare le complesse problematiche legate al fine vita e al difficile periodo di acuzie della pandemia.
Ovviamente gli argomenti e i vissuti di ogni relatore erano molto diversificati, ma un sottile fil rouge ha unito e accomunato i vari interventi, cioè il sottolineare l’importanza della capacità d’ascolto, dell’empatia e dell’ abilità di comunicazione con il paziente e con la famiglia, fattori che non possono più essere considerati opzionali ma che fanno parte essenziale delle capacità cliniche nella presa in carico. Da ciò l’importanza di rivedere il modello strettamente aziendale dell’assistenza, rivelatosi in certi contesti chiaramente insufficiente, e di inserire le Medical Humanities nei percorsi formativi di tutti gli operatori della salute, al fine di rendere la bioetica clinica non un terreno di scontro ideologico-politico ma una disciplina bedside, portatrice di valori e principi universali, dove si compiono le scelte importanti sulla dignità e la qualità della vita di ogni persona coinvolta nelle varie fasi della malattia.