Vorrei fornire un ulteriore elemento di discussione in particolare per quanto concerne la consulenza sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT).
Le legge svizzera modificata nel 2013 nel Codice Civile Svizzero agli articoli dal 370 al 387[1] è stata concepita e redatta in modo comprensibile e non si presta ad interpretazioni. Sono comunque sempre articoli di legge e spesso nella consulenza ho dovuto aiutare le persone interessate a prendere conoscenza delle situazioni e delle conseguenze delle decisioni. Ad esempio, in caso di assenza delle DAT, è chiaramente definito quali e in quale sequenza, a quali condizioni sono le persone che devono essere interpellate per le decisioni mediche.
La terminologia utilizzata nel redigere il documento DAT è spesso ambigua e complessa da comprendere ed il modo di porre domande importanti mette spesso in difficoltà il redattore; proprio per questo motivo ritengo che l’aiuto alla redazione da parte di personale NON medico sia molto utile. Solo in seguito, una volta redatte, le DAT potranno essere discusse con il personale medico, ma le risposte date nel formulario corrisponderanno alla volontà del paziente il quale solo in presenza di situazioni mal comprese ed immaginate potrebbe decidere di modificarle. Il consulente deve essere dapprima un buon ascoltatore, deve avere empatia ed essere un buon comunicatore dotato di imparzialità, per riassumere un “facilitatore”. Bisogna inoltre dare alle persone il tempo di riflettere: non mi è mai capitato di aiutare a redigere una DAT in modo completo e definitivo durante il primo incontro.
Inoltre, si dovrebbe evitare nel contesto delle DAT di parlare di testamento biologico. Non dimentichiamoci che in inglese le DAT sono tradotte nell’espressione “Living will”, cioè volontà di vita. In lingua tedesca è utilizzato il termine “Patientenverfügung” che si traduce con atto volontario del paziente. L’espressione italiana “testamento biologico” la considero dunque inopportuna e fuorviante, crea incertezze e dubbi, in quanto il termine testamento induce immediatamente a pensare alla morte.
Nel giuramento di Ippocrate “moderno” si afferma tra l’altro che “….giuro di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell’autonomia della persona”. Ritengo questa affermazione molto importante perché richiama direttamente il principio della autodeterminazione della volontà del paziente che è alla base delle DAT.
Per concludere e per riassumere penso che il personale non medico, adeguatamente formato, debba avere un ruolo fondamentale nella consulenza alla redazione delle disposizioni anticipate di trattamento.
[1] https://fedlex.data.admin.ch/filestore/fedlex.data.admin.ch/eli/cc/24/233_245_233/20200101/it/pdf-a/fedlex-data-admin-ch-eli-cc-24-233_245_233-20200101-it-pdf-a.pdf